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Il fantasma della finestra pag... 1 2 3

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Il fantasma della finestra. - pag. 1

Noo! Non era una notte buia e tempestosa ma era una fredda notte di metà inverno.
Non ricordo per quale motivo ma mi trovavo a guardare la TV, stravaccato sul divano, da solo, avvolto dal tepore di un caldo plaid.
L’appartamento dove abito è al primo piamo.
Si entra da un portoncino in alluminio e dopo una ripida rampa di scale, con i gradini abbastanza alti e consumati, si arriva ad un’ampia piazzetta; sulla destra c’è una bussola in legno dalla quale si accede nell’ingresso, dove c’è il salotto.
La costruzione è di età antica, avrà 200 anni.
Le stanze sono con la volta a stella, ampie e alte, senza corridoio, da una si accede all’altra.
La sera, generalmente guardavamo la TV in cucina, mentre mia sorella finiva di lavare i piatti io e mia madre rimanevamo a fargli compagnia seduti al tavolo.
Quella sera è probabile volessimo vedere trasmissioni diverse e come succede normalmente, per non litigare, presi il plaid e andai nel freddo e buio salotto a spalmarmi divinamente sul divano.
Ad un certo punto della serata mia madre e mia sorella andarono a letto.
Mia sorella, ancora oggi, quando va a letto, prima si accerta che il portoncino sia perfettamente chiuso, sale la rampa di scale e chiude a due mandate anche la porta in legno interna.
Quella notte, ricordo che la trasmissione che stavo guardando era finita da un pezzo ma il chiarore ed il volume sussurrato della TV erano soporiferi, mi addormentavo e mi svegliavo ciclicamente.


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Ero lì, sonnecchiante, divinamente comodo e al calduccio che cercavo di svegliarmi, con un occhio aperto e l’altro chiuso.
Il viso e in particolare il naso che spuntavano fuori dalla coperta erano ghiacciati, per questo mi stavo impegnando al massimo per alzarmi e andare a letto quando, ad un certo punto, sentii bussare alla porta insistentemente bum bum bum bum bum bum.
“Caspiterina!” Esclamai mentre svegliato mi mettevo in piedi con uno scatto felino.
Neanche il tempo di un batter di ciglia, istantaneamente, mi ritrovai dalla posizione orizzontale a quella verticale.
Pensai: - sono certo che il portoncino è chiuso ma… chi bussa lo ha aperto senza fare rumore o suonare il campanello… sta bussando alla porta interna! Chi sarà? E soprattutto cosa vorrà? E se vuole qualcosa… perché non ha suonato il campanello? Porca miseria ladra, cosa faccio? -
Avevo il telecomando del televisore ben saldo in mano, abbassai ulteriormente il volume del televisore e guardai l’ora: era mezzanotte passata da un po’, l’ora in cui i fantasmi vanno in giro.
- Già, l’ora degli spettri… ma i fantasmi non esistono. Ma chi è che bussa? -
A volte capita che un po’ imbambolati si ascolti un suono che proviene da una direzione e si attribuisca ad un’altra, oppure ad un’altra cosa, magari era stato qualcosa nel televisore, oppure quello che stavano trasmettendo in quel momento. Magari avevano bussato sii… ma in TV.
Ripensandoci, non era stato un colpo o due, avevo prima percepito e dopo ascoltato diversi colpi; tanti che avevo potuto svegliarmi ed ascoltarli distintamente provenire dalla porta. Continua a Pag. 2 ⇒


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