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La domenidca delle Palme, pag. 1 2

La domenica delle Palme - pag. 1

Beh! Penso che in ogni paese d’Italia, piccolo o grande che sia, la domenica delle Palme c’è il rito cristiano della benedizione delle palme.
Che poi… io non capisco perché… domenica delle Palme e si benedicono i ramoscelli d’ulivo! Questo però non centra niente con quello che vi sto per raccontare.
Una domenica delle Palme di tanti anni fa, andammo a visitare l’allora Santuario della Madonna di Leuca.
Bel posto suggestivo! Con la statuina della Madonna sulla colonna; Il faro che domina tutto il mare; la piazza antistante il santuario abbracciata dalle arcate in carparo; la scogliera a strapiombo; il porto con il lungo mare visti dall’alto; la scalinata con la cascata delle opere terminali dell’acquedotto pugliese.
Basilica S. M. di Leuca
Andammo lì a trascorrere la domenica pomeriggio e a smaltire il lauto pasto con una passeggiata.
Da noi, qui nel Salento, ogni occasione è buona per strafogarsi di ogni ben di Dio, figuriamoci la domenica delle Palme! Partecipammo alla funzione religiosa e, per la processione che si conclude con la benedizione delle palme, acquistammo un ramoscello d’ulivo; anche se benedetto lo facemmo benedire di nuovo.
Secondo mia madre fu benaugurale, disse: “Mai interrompere le tradizioni che hanno portato bene!” E si perpetuò la tradizione.
Negli anni seguenti fu d’obbligo, la domenica delle Palme, la gita alla Basilica e la visita alla Madonna di Leuca, l’acquisto della palma benedetta e la benedizione della stessa.
Premesso questo, possiamo alla storia. La Storia inizia un anno prima del fattaccio, quando io e mia sorella, quella domenica, per proseguire la tradizione che durava ormai da parecchi anni, ci recammo a Leuca.

Panoramica porto di S. M. di Leuca
Come tradizione comanda acquistammo dei ramoscelli d’ulivo, non erano gli ultimi rimasti ma erano talmente secchi… che già le foglie al tocco si staccavano dai rami, tutte accartocciate e rinsecchite; secchi proprio! Purtroppo erano tutti nello stesso stato.
Non oso pensare a cosa avrebbe detto, fosse stata ancora in vita, mia madre! Come minimo, sicuramente ci avrebbe diseredati.
Anche noi restammo molto dispiaciuti e avendo la campagna con degli alberi d’ulivo ci proponemmo, per l’anno seguente, di prenderle da lì che comunque peggiori non sarebbero state.
Ci parve più un sacrilegio l’aver acquistato le palme secche che non interrompere la tradizione, contravvenendo al monito della mamma.
Ed eccoci, l’anno seguente il sabato pomeriggio, armati di tutto punto: sega, forbici, gambali e guanti da giardinaggio; pronti per ogni necessità.
Obiettivo: potare due rametti d’ulivo.
Sii! ma quale scegliere?... Continua a Pag. 2 ⇒


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